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ATTENZIONE ATTENZIONE !!! Finalmente disponibile in Italiano il Testo di Richard Schimdt Controllo Motorio e Apprendimento

Riprendendo il discorso iniziato nell’editoriale del giornale a proposito del testo di Richard Schmidt Controllo Motorio e Apprendimento, (Calzetti-Mariucci 2012)  finalmente tradotto in italiano e considerato “Il Testo” dagli insegnanti di tecniche sportive, farò alcuni esempi che serviranno a spiegare quanto sia cambiato il metodo di insegnamento. Tralasciando i risvolti psicologici (spesso fondamentali), vorrei proporne 2 davvero clamorosi, tenendo in considerazione che i test sono stati effettuati in vari college americani non solo nel basket, baseball, rugby e tennis, ma anche in alcune categorie lavorative che facevano della ripetizione precisa un punto di forza prestazionale. Il feedback in tempo reale è decisamente sconsigliato, quel continuo urlare da lontano cosa si debba fare durante le situazioni di gioco serve solo ad ottenere effimeri risultati durante lo svolgimento di quell’allenamento senza che rimanga in memoria alcun miglioramento in tempi né brevi né medi né lunghi. Bisognerebbe fermarsi, andargli vicino, spiegargli che si sta allenando bene ma che per migliorare questo o quello sarebbe meglio che provasse a…Quindi 5, 6, 10 tentativi a seconda della difficoltà del compito, usando la videoanalisi che invece in tempo reale è molto utile e lasciando che sia l’allievo ad essere “soggetto” sia dell’errore che della correzione. Con grande soddisfazione e un pizzico di orgoglio posso affermare che questo metodo è il nostro, io non urlo (se non quando c’è maleducazione o scarso impegno) e uso il tablet in campo. Il secondo è altrettanto incredibile. Prendiamo 3 gruppi A, B e C di allenamento di 4 allievi ciascuno che cercano, a media velocità, di migliorare la propria precisione di diritto e rovescio, con esercitazioni (ad esempio 3x30x3 solo diritto, solo rovescio e alternandoli, 270 palle circa) a bersagli su angolazioni e lunghezza di palla, lanciata con frequenza, lunghezza, altezza, velocità, angolazione e rotazione media da un Maestro per ogni gruppo, 3 volte a settimana per 4 o 5 lezioni. Il gruppo A mira per tutte le lezioni sempre allo stesso cono/bersaglio sui 3 a disposizione (in un angolo, nell’altro e al centro), il B utilizza un Random Relativo, cioè deve mirare a tutti e tre ma in sequenza ed il terzo C può mirare ai birilli che vuole, completamente random. Ebbene quando sono stati eseguiti i test, che erano ovviamente sul mirare solo sul cono/bersaglio del Gruppo A i risultati erano stupefacenti anche se vanno divisi in periodi. Dopo le prime settimane I classificato Gruppo…B! Quello della sequenza random relativa. II il Gruppo A che avrebbe dovuto, secondo un certo modo di percepire il metodo, stravincere e terzo il C random. Dopo altre 2 settimane non ci crederete. Il Gruppo C, quello che mirava decidendo liberamente il bersaglio, batte tutti. Questi risultati non hanno bisogno di commenti. Evidenziano come l’allievo, ben indirizzato dal punto di vista tecnico, fisico e mentale debba essere consapevole e autosufficiente, soggetto dell’esercitazione, autonomo nella scelta.

Ho avuto la fortuna (a dire il vero mi sono autoinvitato, perchè il traduttore al Corso di cui parlavo nell’editoriale era un mio amico Maestro) di andare a pranzo con il Dott. Schmidt e dopo avergli parlato del nostro metodo di insegnamento ho affrontato un argomento molto più complicato. Durante le prime fasi dell’apprendimento della meccanica esecutiva di un colpo si immagazzina in memoria a lungo termine, in maniera purtroppo permanente, una percentuale di tempo per ogni parte di esso, del totale che serve per eseguire la sequenza, la catena motoria, il movimento. Mi spiego meglio: se eseguo un diritto in 2 secondi e l’esecuzione da fermo comprende prima l’appoggio dei piedi e la preparazione di spalle e braccio-racchetta quindi il movimento a colpire e poi il finale ed ho imparato ad usare il 40% per la prima parte e il 30 e 30 per il resto, non posso più cambiarla una volta arrivata in memoria a lungo termine. Potrò variare i parametri fisici (altezza, ampiezza, velocità ecc.) ma non le percentuali, cosa che spiegherebbe il perché di tanti errori. L’Allievo (io) allora ha chiesto al Maestro (lui): “E se ingannassimo i sensi potremmo ottenere un cambiamento-condizionamento, almeno per alcune situazioni “tipo” e quelle “simili”? So che sul servizio, l’unico colpo “closed” (non dal punto di vista psicologico) rispetto ad avversario e situazioni si riesce ad intervenire! “Sapete cosa ha risposto leggermente stupito? “Bella domanda, ci stiamo lavorando”